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Oggi più che mai, il mondo dell’estetica si apre a una visione più ampia, integrando conoscenze olistiche che considerano l’essere umano nella sua totalità. In questo articolo voglio condividere la mia esperienza, maturata in oltre quarant’anni di lavoro e insegnamento, per tracciare i capisaldi della formazione olistica applicata all’estetica professionale: dalle origini legislative all’integrazione delle tecniche energetiche, fino a una proposta di nuovi percorsi di specializzazione.
QUANDO L’OLISMO ENTRÒ NELLE SCUOLE DI ESTETICA
Ringrazio la redazione di Mabella per aver mi invitato a scrivere su un tema così centrale nella mia vita professionale. Insegno nelle scuole di estetica dal 1988, proprio nel periodo di evoluzione normativa che ha portato alla definizione dei programmi didattici ufficiali, culminata nella Legge 1/90. È stato un momento di grande fermento: con colleghi esperti abbiamo contribuito a delineare percorsi formativi innovativi, introducendo le prime basi olistiche all’interno dei corsi per estetiste. L’avvento del concetto di ‘estetica avanzata’ ha aperto le porte a nuove tecniche e metodologie che richiedevano competenze più approfondite, non solo tecniche ma anche legate alla comprensione del benessere psicofisico e alla relazione empatica con il cliente.
LE FONDAMENTA DEL BENESSERE OLISTICO
L’olismo si basa sulla visione integrale dell’essere umano, considerando corpo, mente ed emozioni come un tutt’uno. Ogni inestetismo è un messaggio che il corpo ci invia, espressione di un equilibrio che si è alterato.
Per un’estetista, abbracciare l’approccio olistico significa imparare a leggere questi segnali e guidare il cliente in un percorso di riequilibrio che va oltre il trattamento estetico.
Le fondamenta della formazione olistica includono innanzitutto uno studio approfondito del corpo, soprattutto attraverso la sua anatomia e fisiologia, della Medicina Tradizionale Cinese e della Medicina Ayurvedica, e arricchito dalle conoscenze di psicosomatica e di Bioenergetica di Alexander Lowen. Sono altresì fondamentali la conoscenza dei sistemi di equilibrio psicofisico, la capacità di ascolto e di comunicazione empatica. Un’estetista che integra il sapere olistico amplia le proprie competenze attraverso: • tecniche di digito-pressione come lo Shiatsu, che seguono la mappa energetica dei meridiani; • tecniche riflessogene, quali la riflessologia plantare, delle mani, auricolare, del viso e della testa; • trattamenti vibrazionali quali il Reiki e la pranoterapia (che a mio avviso dovrebbero prevedere un percorso formativo specifico), il trattamento con campane tibetane e con il diapason; • Aromaterapia, cristalloterapia, floriterapia, alimentazione naturale e studio delle proprietà delle piante.
Tra i principali massaggi olistici troviamo quello Thailandese, oggi molto diffuso, caratterizzato da movimenti specifici che favoriscono l’elasticità articolare e agiscono sullo sblocco delle energie del corpo; il massaggio Ayurvedico, un insieme articolato di trattamenti personalizzati in base ai blocchi energetici presenti nei chakra della persona; e il Californiano, nato negli anni ’70 durante la guerra del Vietnam per coadiuvare la psicoterapia, rivelatosi particolarmente efficace nel favorire il recupero emotivo dei soldati traumatizzati.
Nel mio Percorso Corpo Armonico ho integrato lo studio della respirazione attraverso il metodo “Respiro Vivo”, una tecnica che guida il cliente in un ascolto profondo del proprio atto respiratorio. Seguendo e analizzando il respiro, emergono prima i blocchi più superficiali e, con il tempo, quelli più profondi.
Questa tecnica permette di instaurare un legame autentico, aiutando la persona non solo a riconoscere i propri blocchi, ma anche a correggerli, anziché continuare a compensarli.
La formazione olistica richiede studio, pratica e lavoro su se stessi, perché l’operatore olistico deve essere un “canale pulito”, capace di instaurare un rapporto di fiducia e ascolto profondo.
UN PERCORSO DI PERFEZIONAMENTO
L’olismo non è qualcosa di estraneo: è parte di noi, della nostra natura più autentica. Imparare a riconoscerlo, viverlo e trasmetterlo è un dono immenso, sia per noi operatori sia per le persone che si affidano a noi. Con passione, studio, disciplina e dedizione possiamo costruire un’estetica che non si limita a migliorare l’aspetto, ma che aiuta davvero a ritrovare l’armonia con se stessi puntando su un approccio naturale e personalizzato al benessere. Per questo propongo l’istituzione di un corso di perfezionamento, di durata almeno biennale e con validi formatori, che conferisca una qualifica di Estetica Olistica: un ponte tra estetica tradizionale e nuove metodologie naturali.
Una specializzazione che consenta di: - approfondire metodologie e tecniche manuali olistiche; - integrare strumenti come aromaterapia e riflessologia; - lavorare non solo sull’aspetto fisico ma anche sul benessere psicofisico globale, come previsto anche dalle più recenti proposte legislative (ad esempio la proposta A.C. 874 Vallascas, 2018).
In questo modo l’estetista potrà scegliere con consapevolezza (e, a livello energetico, nel cuore) la chiave di lettura da dare alla propria professione.